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Autore selezionato “Area Self Publisher”
Salone Internazionale del Libro di Torino 2023/2024
Aurora19/09/2024LA VERITÀ Con tanta rabbia sono riuscita a terminare questa travolgente lettura.Sulla penna di Andrea, l' autrice, non avevo grandi dubbi, ma la capacità di mettersi così a nudo per potersi riappropriare della propria vita mi ha commossa.Un libro sincero scritto con consapevolezza e da cui emerge la voglia di libertà e tranquillità di cui sono state private tre figlie per la semplice colpa di essere nate in una determinata famiglia.Un libro ben scritto e una denuncia fondamentale verso un sistema che alimenta il pettegolezzo e l' odio senza verificare le fonti.Ho apprezzato tantissimo la consapevolezza di Andrea nelle sue debolezze e nei suoi limiti, ma ho fatto il tifo per lei e continuo a farlo sempre.Ringrazio l' autrice per non essere caduta nel tranello mediatico, ma di aver portato avanti, a testa alta, la VERITÀ!Giacomo8307/09/2024una storia che arriva al cuore e ci insegna tanto Donna coraggio , forte e leale .Sei riuscita a costruirti una famiglia stupenda . Un abbraccio grande grande ❤️🏝Monica28/08/2024Un libro che ti colpisce dritto al cuore! “Ho sempre scritto d’amore, stavolta ho scritto di te” è un libro che ti colpisce dritto al cuore. Questo narrativo giornalistico racconta una storia vera con una scrittura pulita e diretta, senza filtri o abbellimenti, lasciando che sia la verità a parlare.La forza del libro sta nella sua autenticità: l’autore riesce a distillare l’essenza della vicenda, facendoti vivere ogni emozione sulla pelle. È una lettura che ti travolge e ti fa riflettere, un’esperienza intensa che lascia un segno indelebile.Se cerchi un libro capace di emozionarti profondamente e di mostrarti la realtà in modo crudo e potente, è quello che fa per te.Annalisa Mei05/08/2024Che utilità aveva questa notizia? Ho finito di leggere il libro, mi epiaciuto tantissimo.Avevo già letto i due precedenti altrettanti belli, il valore aggiunto di questo è il fatto di cronaca che mi ha fatto riflettere su quanto un informazione possa influire sulla vita delle persone, che poi in questo caso informazione non è.Mi chiedo quale fosse l utilità di diffondere la notizia di una signora che lascia una RSA per noi del pubblico, per la protagonista nessuna, per gli utenti nemmeno.È solo quello che ci hanno fatto credere.Cliente Amazon25/07/2024Una professione… Una passione Come operatore nel settore del sociale ringrazio davvero di cuore la scrittrice che ha saputo dar voce a coloro che quotidianamente svolgono un mestiere con amore, passione e grande professionalità. Una storia davvero avvincente, drammatica e capace di far riflettere sulla veridicità delle notizie che ci circondano.Cliente Amazon07/07/2024Una donna che ha dovuto perdonare la madre per sopravvivere Questa è una storia che va a toccarti profondamente nell'anima, non si può sopportare che queste povere figlie, dopo aver vissuto tutto questo, siano costrette ad affrontare anche la gogna, come se non avessero il diritto di ricostruirsi una vita, come se dovessero pagare loro, e per sempre, di non aver avuto una madre. È inconcepibile che la gente non avesse capito che di tre figlie manco una che si prendesse cura della madre non era poi tanto normale ed è anche peggio vedere che, a tutt'oggi, c'è gente che, addirittura senza aver letto questo libro, o avendo partecipato a tutto questo, non si sente in dovere di scusarsi con loro e con tutti gli operatori che si sono occupati della signora, come dice la scrittrice, in modo perfetto e con umanità. E perché mai dovrebbe dirlo se non fosse vero? Ho letto tutti i libri della Shaw, la sua grande capacità di spiegare l'amore e la cura fra le persone è immensa così come è immensa la capacità di distacco emotivo che ha avuto in questo testo così difficile e duro per lei. Davvero complimenti, e vergogna a chi si è occupato di far ritornare un passato così doloroso. Ogni tanto pensare prima di aprire la bocca non farebbe male. Ritiratevi invece di infierire sulle persone, ma cosa siamo diventati? Attendo un altro libro per ridere e gioire insieme a lei, grazie per le emozioni e il prezioso insegnamento, ne farò tesoroValentina12/06/2024Grazie per aver scritto un libro così autentico e pieno di verità! Non riesco a dimenticarlo quel pomeriggio! Dalla mia scrivania mi alzo per andare a fare due passi. La TV è accesa e sintonizzata su La Vita in Diretta e proprio in quel momento c'è Bice che si racconta.Il "CASO BICE", scrive l' autrice, inizia a girovagare per il web: Bice è in RETE.L' Autrice Andrea Shaw in questo Libro attraversa una volta per tutte le buie stanze della sua esistenza in compagnia della donna, Bice, nonchè sua madre. Io lettrice mi trovo di fronte ad una storia vera, talmente forte dai toni e dagli accadimenti, che faccio fatica ad intendere quanto possa essere dura la vita per alcune figlie o figli. Ebbene, questo è uno di quei casi. La nonnina che vuole andare a vedere il mare, è così diventata un Caso Mediatico! Ma io mi domando: mentre i riflettori erano puntati su Bice, nessuno si è mai fatto delle domande sull' esistenza di una famiglia, andare dalle figlie, chiedere del perché non avessero rapporti con la madre e ascoltare la storia, quella vera? Il giornalismo, quello spazzatura, non chiede nulla a nessuno, prende e basta. E quando è sazio, ti getta!Grazie per aver scritto un Libro così autentico, pieno di verità, una denuncia che non fa pensare, ma aprire bene gli occhi! Spero che lo leggano in tanti ! Complimenti Andrea Shaw e buon lavoro !Enrico08/06/2024incredibilmente vero! Una vita, anzi diverse vite, una storia di sofferenza, portati alla ribalta e viscidamente distorti dai media al solo scopo di fare audience e scoop. "La vecchina scappata dalla RSA perché voleva rivedere il mare" non era poi una così innocua "vecchina", non era "scappata" e di certo non voleva "rivedere il mare" ma continuare a ferire...Un attento e preciso excursus di vicende e violenze, culminato dalla beffa di chi, pur di fare audience, ha sfruttato la figura di un'anziana, ha chiamato in causa e accusato la famiglia, senza la minima cognizione di come stavano realmente i fatti. Ad aggravare tutto ciò, tutti coloro che, coraggiosamente celati dietro uno schermo, hanno sparato a raffica accuse, senza mai chiedersi come stessero davvero i fatti.Un giornalismo, se tale si può definirlo, distorto e meschino.Un libro toccante, una storia vera di vita sofferta, ma coraggiosamente e incredibilmente votata al riscatto!Un libro che tutti dovrebbero leggere, solo per rendersi conto di quanto sia distorta l'informazione di oggi e di quanto sia importante documentarsi e verificare i fatti, prima di commentare e prendere posizione.Barbara V.06/06/2024Pagine donate col cuore Avrei desiderato che la storia magistralmente narrata fosse invenzione. Purtroppo così non è; come molte persone, cara autrice, narri un vissuto doloroso che si percepisce autobiografico ma rielaborato con razionalità e cuore. Leggerti è come sempre stilisticamente un piacere; la tua capacità di cambiare i punti di vista della narrazione, con chiarezza, modificando i registri linguistici, rende centrale e credibile ogni personaggio.Stavolta è diverso pero. È molto di più!Il cuore, Andrea, è ciò che “vince”. Nel racconto così sofferto quando dai voce a tua madre riesci a non essere mai giudicante, non c’è condanna. Tu ti sei allontanata e a quale costo solo tu lo sai. Da un abbandono così grave sei uscita con una grande capacità di comprendere gli altri, di narrare senza condannare. Una donna “risolta” che ci mostra come si può uscire dal dolore con il desiderio di costruire relazioni d’amore e amicizia, libera da rancori e recriminazioni. Credo che sappia donarsi agli altri chi ha imparato ad amare la propria storia. Qualunque essa sia. Questo ci lasci. Ed è davvero un dono grande e raro. Grazie per queste pagine che testimoniano amore per la verità e capacità di perdono Barbara e Giovanni (di “Non è ancora il momento giusto”)Fabio Ghidini19/05/2024Un libro intenso, che affronta un tema spinoso Un libro intenso, che affronta un tema spinoso, quello delle tempeste di odio scatenate ad arte per ottenere visualizzazioni ed eco mediatico a discapito della verità, Verità che diventa la prima vittima, ma non l’unica, del giornalismo che vive di sensazionalismo. Già perché di vittime in questa storia ce ne sono tante, vittime in carne ed ossa, persone con la propria storia, i propri dolori e le proprie fragilità.Persone vituperate, esposte, massacrate e umiliate.Attraverso la narrazione dei fatti che si svolge sui due piani, della cronistoria dei fatti da un lato con il resoconto temporale della creazione della bolla mediatica , e del racconto autobiografico con l’intima confidenza del vissuto personale dei protagonisti dall’altro, l’autrice ci invita ad interrogarci sulla responsabilità soggettiva di ciascuno di noi. Siamo tutti corresponsabili dell’evoluzione di una notizia data, nel momento in cui diamo il nostro contributo sotto forma di commenti.Commenti che spesso nascono istintivamente dalla pancia ed escono di getto dalla bocca senza transitare dal cervello.O peggio escono dalla punta delle dita che impietosamente digitano su una tastiera senza l’ombra di un interrogativo o di una riflessione sulla quale soffermarsi prima di sviluppare un’idea da esprimere in un contesto, quello dei social, in cui non solo le reazioni si amplificano a dismisura, ma restanoPermangono imperiture e seminare frustrazioni e malessere, restano a generare facili giudizi, restano a implementare la cultura dell’odio.L’unica cosa di cui davvero abbiamo bisogno è ricordare che respiriamo tutti sotto lo stesso cielo e sbranare un altro essere umano senza avere minimamente idea di chi sia e di quale sia la sua realtà é un’azione suicidaIl titolo del libro è fuorviante perché nel leggerlo ho realizzato che dall’inizio alla fine si parla solo che di AMORE.Assolutamente da leggere per imparare che di fronte ad ogni notizia che ci viene proposta abbiamo tutti il dovere morale e sociale di farci delle domande prima di saltare a delle conclusioni che mortificano la nostra intelligenza e la nostra umanità.